Ventagli di Colore


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Racconti > I Figli della Luce

-- Nonno, perché osservi sempre il tramonto piangendo in silenzio?
--
Ti sbagli mio piccolo Tathar, io non piango, è la luce che colma il mio spirito!
Il bambino di soli quattro anni, guardò all’orizzonte con animo dubbioso.
Osservando il nipote: --
Tathar, se prometti di fare il buono ti racconterò una storia.
Ansioso e felice all’idea, il bimbo si mise seduto accanto al nonno.
Passarono pochi attimi,facendo crescere la giusta tensione d’attesa ed al solo suono di fiato, prima della prima parola, l’atmosfera del momento si colorò di arancio, poi l’anziano rivelò:

-- Molti secoli fa, esistevano cinque divinità che controllavano il mondo, portando il giusto equilibrio negli angoli delle cinque sfere. Queste entità oltre ad avere la padronanza degli elementi, erano in grado di dominare le tenebre. I loro nomi erano conosciuti come: Shanghorn, Elidice, Jangchan, Tuliam e Xilian.
Il primo di essi, era il custode della seconda sfera, fondatore della via della giustizia. Elidice era la protettrice delle anime perse e guaritrice di ogni forma di male, custode della terza sfera. Jangchan, a capo della quinta sfera, era il giudice delle anime dopo il trapasso. Tuliam, dea della giovinezza e della materialità, amata da ogni razza maschile, presiedeva nella quarta sfera. Infine, Xilian, il dio più potente tra tutti, risiedeva nlla prima sfera, signore della pace e della benevolenza, nonché sommo portatore della luce.

Un breve schiarimento di voce, poi, riprese l’anziano:

-- Il mondo è una sfera che racchiude in se altre sfere, l’una dentro l’altra, allo scopo di equilibrare la vita, ma ahimè … tu sai che non può esistere il giorno senza la notte, l’uomo senza la donna e così via.

Inclinando la testa come segno di approvazione, Tathar chiese spiegazioni al riguardo.


_-_-_Continua_-_-_


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